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LA SANTA FAMIGLIA Unica nella sua composizione. Meravigliosa nella sua disposizione. Mai come oggi c’è l’immenso bisogno di te, come esempio da imitare, come cammino da seguire, come meta da raggiungere. In te si trova la diversità nell’unità: c’è il padre che vigila, protegge, sorregge; la madre che cura, consola e sprona; il figlio che accoglie e rimanda ai genitori l’intensità del vero amore. Guarda con occhi immensi, a questo tuo gregge di umanità, che ha perso e smarrito la via, non sa più chi sia. Guarda alla famiglia percossa da ogni onda. Ancora una volta aiutala a reggere alla tempesta, che entra da ogni finestra. Guarda agli sposi che sono confusi e dispersi. Aiutali a credere ed offrire il perdono come pane quotidiano e buono. Aiutali a guardare con comprensione, ogni loro situazione. Non manchi alla famiglia la vera sapienza, che va altre ogni scienza. I figli siano per loro fardello leggero, portato avanti con il Dio vero. Non lasciare che le tentazioni, offerte in ogni occasione, diventino per la famiglia prigione. Siano i loro passi sorretti dalla Parola, che dà vita e fa scuola. Siano nutriti dall’ Eucaristia che rende luminosa la via. NATALE Un fermento di festa ad ogni finestra. Luci in quantità nella città, lungo la via e in casa mia.
Natale è arrivato in un lampo . Lo aspetti ed è già. Ci pensi ed ha già invaso ogni realtà.
Ma è il Natale vero? Quello denso di mistero? Oppure è il Natale che non vale, delle vetrine illuminate, delle tue illusioni bucate?
C’è ancora posto per il presepio, capanna povera che rivela come Dio si è fatto per noi bambino? Per amore si è privato di ogni onore, ha lasciato tulla la felicità, per indossare la vera povertà.
E si è fatto vicino a ciascuno di noi: ricco, povero, grande, piccino. Non ha guardato la nostra situazione, si è posto per noi come mediazione.
Ecco ora siano diventati, per la sua disponibilità, la nuova creatura in ogni momento, purchè viva in noi il suo sacramento: quello di nutrirsi del pane divino, per chiamare ciascun uomo a questo cammino.
Ecco il vero Natale! Nasce e si alimenta all’altare, dove impari a vivere vicino ad ogni creatura, fatta uno con l’Emmanule, diventi di Lui, testimonianza fedele. Buon Natale! AVVENTO Quando il cielo diventa ombrato, le giornate s’allungano, ecco il tempo dell’attesa, della venuta di Gesù.
Ecco il tempo che aspetti, perché ricorda a te e ad altri che tutto passa e senza soste ci avviciniamo alla culla del Salvatore, per rinfrescare il nostro amore.
La nebbia del cuore, il correre senza fiato, il perdersi in tante cose, come se la vita fosse mercato, si riscatta nel Natale, vissuto per quel che vale.
Prepararci ad un evento che ha cambiato il mondo, e che se lo guardi ti lascia sgomento.
Ma come mai si è degnato il Signore, di prendere la nostra carne, di diventare come noi percossi dalla fame, dal freddo, dal tumulto del sentimento, come canne scosse dal vento?
Veramente pazzo per amore, nello scorrere del disegno pensato dal Padre, realizzato dal Figlio, portato a termine per l’eterno Consiglio.
Solo una risposta ti viene dal cuore: accetta questo Amore e seminalo, in te, attorno a te, senza più chiedere perché, perché Natale è gratuità che viene dall’eternità. MISSIONARIO Ti ho incrociato per caso. La mia vita ha avuto un sussulto, una scossa che l’ha rivoltata. Non sono più io: sono rinata.
Non hai nulla ti apparente, ma la tua vita interpella la gente. La tua semplicità nella verità, è la prima carità.
E tu la doni con un sorriso, del tuo scarno, scavato viso. La doni con la passione che domina la tua vita: donare alle genti l’Amore grande del Dio clemente.
Niente ti affatica, niente ti ferma, il fuoco della missione brucia in te senza paragone.
Ti muove, ti scuote, ti porta, dove la gente non ha niente. E lì con un fraterno sorriso, a poco a poco, dischiudi loro il paradiso.
FERMATI Basta così! Fermati! Con la girandola della vita falla finita. Cosa cerchi? Cosa brami? Cosa stringi nelle mani? Vuoto, vento, niente E soprattutto vuoto il cuore e la mente. Fermati! Lasciati inondare Dall’onda infinita della vita. Lasciati amare con semplicità, nella tua verità. Guardati ora attorno. Sempre il mondo gira intorno, ma non giri più tu attorno alle cose, di possederti solo bramose. Lasciati fare dal tuo Creatore, riconoscilo come Signore, e la tua vita avrà radice sarà infinitamente felice.
STUPORE Stupisce la vita quando fiorisce. Stupisce il bimbo quando cresce. Stupisce la gioia dell’amore quando nasce. Stupisce il sereno morire di chi crede. L’intera parabola della vita, fa segnare momenti continui di stupore. Sei Tu, Signore, che segni la nostra vita di frammenti d’infinito ? E mentre guardo il sole che fora le nubi, riesco a capire che lo stupore è il segno dell’amore vero, l’impronta lasciata nella persona, nelle cose, nelle pietre e nei fiori. Ed anche oggi, davanti a queste suore, lo stupore ci coglie e dona questa festa infiniti sapori, caleidoscopio di colori. L’arco della loro vita è qui davanti a noi, un lungo tempo, donato e vissuto, nella gioia, nel dolore, nell’incontro con Te, nelle briciole di sole che hanno indorato la loro vita, fino a giungere a questo giorno, a questa festa che celebra il tuo amore. Cinquanta e sessant’anni di misericordina, vissuti ogni ora, ogni mattina, nel quotidiano di ogni giorno, che cela nel suo spiegarsi l’attesa di Te, che sei stato e sei il loro Re. E che dire della gratitudine che nei loro cuori, che vorrebbe lodare, cantare, danzare, per meglio dire che ogni giorno passato con il Signore è stato festa d’amore. Ed ora simili ai grandi saggi, contemplano il tempo che rimane, prezioso ancora nonostante i segni lasciati dagli anni nel corpo e nell’anima. Contemplano il tornare a casa, dove si è attese da due braccia protese, che accolgono il nostro lungo andare, che colmano la nostra ansia di sempre cercare. E finalmente per sempre con Te, un sorriso irradia il viso, l’ultimo stupore invade il cuore, gioia infinita: siamo del Signore! A MARIA DEL MONTE CARMELO BASTA LITIGARE Il litigio non costruisce niente e ottenebra la tua mente. Ritorna, uomo, al tuo valore, lascia perdere le menzogne, di ogni colore. Ritorna alla verità ambita, perseguila con la tua vita. Lascia cadere il superbo altercare, che ci sia spazio per dialogare. Sarà allora nuova vita, vissuta nel camminare uniti, per un popolo che fin qui vi ha
seguiti.
INCREDULITA’ Sei pane di ogni giorno, all’uomo di oggi. Ti cerca con affanno e si lascia vincere da ogni inganno. Tu bussi ad ogni istante alla sua porta, che resta chiusa, non c’è insistenza che importa. Avvolto nella sua sofferenza, non coglie nessuna evidenza. Si arrotola nel suo fango, e lì balla il suo solitario tango. Fino a che il suo cielo nuvoloso, tetro e tenebroso, non cede il passo alla luce che splende e che rompe e frantuma le sue “tende”. Allora dai cenci appena lasciati, sorge l’uomo dagli orizzonti sconfinati. Il piccolo, mediocre interesse, cede il passo al totale disinteresse. Quello che conta per l’uomo rinnovato è solo Cristo, scoperto ed annunciato. E’ RISORTO Lo pensavi morto: è risorto. Non più dolore, pianto, solo un grande grido di felicità: E’ Risorto! Erano venute le donne leste, con le loro grandi ceste. Erano venute ed ora sono sgomente. Dov’è Gesù? Le bende sono vuote, il sudario piegato a lato lasciato. Mentre Maria cerca nel giardino disperata, una voce la chiama, una voce nota, che il dolore fa ignota. Si riscuote e riconosce, si getta ai piedi del Risorto, è tanta la gioia che neppure lo guarda in volto. Gioia di tutto il mondo, non basta per dire l’indicibile che scioglie il grumo, del dolore che fa pugno. Ma ora, non sostare, donna felice, corri ad annunziare, a tutte le genti, ad ogni vivente, che speri credente: Gesù, il Signore è risorto! Vi precede in Galilea! Andate, correte, sarà gioia vera. Non più pianto, né lamento, ma voce gioiosa che corre con il vento, voce che proclama una grande realtà: Colui che è morto, è Risorto, è qua! Si scuotono gli alberi, sussurrano le foglie, i fiori brillano di colori nuovi, gli uccelli gridano canori: E’ Risorto il Signore di ogni dì. E’ Risorto ed è qui! MADRE Immobile, fisso lo sguardo al viso sofferente, al corpo martoriato, dilaniato. Ferma con l’occhio rivolto a tuo Figlio. Unita nel dolore, intrepida nell’amore. Ricevi Giovanni, al posto di Gesù. Madre diventi dell’umanità: ogni uomo, per te, figlio sarà. Così è, Madre che piangi per noi, che soffri per il mancato amore che l’uomo non offre a Cristo Signore. Piccola, indomita donna, grande, umile, Madonna. Tu penetri il mistero, lo vivi con semplicità, lo diffondi con fecondità. Tu, nostra Madre, sostieni il nostro cammino, perché ancorati alla certezza che Dio ci ama, la nostra vita diventi risposta, diventi proclama.
DOLORE l’ho vista nel turbare la sua vita, renderla confusa, disorientata, aborrita. L’ho visto sul volto della madre, privata dal figlio, dolore nel pianto sciolto, domande e perché di eterno cordoglio. L’ho visto nell’orrrore di chi ha dato dolore. L’ho visto sul viso di chi ha perdonato, il male che l’ha trapassato. Comunque resta pur vero, dolore, che quando bussi, a qualsiasi porta, tu resti mistero, che solo nel volto martoriato di Cristo Redentore, trova il suo infinito sapore. LIBERTA’ INTERIORE Anelito sempre presente,in ogni uomo. Anelito a vivere senza opprimenti legami. Anelito a vivere tutti gli orizzonti umani. Libertà oltre ogni schiavitù. Libertà che allarga oltre ogni misura, che dell’uomo vince la chiusura. Libertà a cui anela la razza bianca, gialla, nera. Libertà che sia vera e non chimera. Libertà che non suppone solo i beni, che vive anche se non possiedi terreni. Libertà interiore vissuta dall’unico Figlio, che ci invita a scegliere la verità, per vivere la vera libertà.
QUARESIMA
Inizia il tempo forte quaresimale, che ci allena ad un più intenso amare. Tempo di digiuno e di preghiera, di condivisione di quello che tu hai, per donare a chi non ha , il necessario e qualche possibilità. Tempo impregnato di Parola, densa, ardente e tagliente, che affonda , se accolta, nella tua vita, la rende sapida e più ardita. Tempo dedicato ad un occhio allenato, a rompere i vincoli dell’egoismo e vivere appieno l’altruismo. Tempo di manifestare l’amore misericordioso del nostro Dio, che vuol farci dono della sua presenza, nel cammino di conversione, oltre ogni assenza. Vieni, Quaresima, occasione fortunata, per ogni vita travagliata.
Suor Carlotta
Piccola, minutina, tremendina, si alza presto ogni mattina, con passo lento, se ne va dove Lui l’aspetta: è sempre là. Son passati tanti anni da quando a Rho, crescevi sotto gli occhi della mamma ed eri la cocca del papà: tu avevi per prima rallegrato, con la tua manina, i piedini irrequieti di bambina, la loro vita di famiglia meneghina. Poi arrivò, la scuola, la dottrinetta, i giochi, il santuario e tu crescevi piccola Marietta. Vicino all’Addolorata di Rho, passasti per le vie, mentre aspettavi che Lui chiamasse proprio te, cinghei’ de donaa in pèe… Arrivata a Monza misericordina, ti facesti, con la borsa nera, il passetto leggero, il sorrisino birichino, che ti trasformava quando eri al malato vicino. Il tempo è volato, è oggi, sembra ieri e non c’è più: è andato. Ma ogni momento tu l’hai, in buone mani affidato. Ogni giorno l’hai donato a Maria, perché ti sorreggesse lungo la via. Il tuo sperare non è stato vano, ti ha portato negli anni lontano. Oggi tu festeggi il tuo arrivare dove volevi. Non ti par vero, non ne fai mistero, ma così è, perché è piaciuto al tuo RE. Ti ha accolto nel Regno senza fine, dove chiedevi con nostalgia di andare. Ti ha accolto sempre con Lui,
per restare. MARTIRIO
Sei caduto avvolto nel tuo sangue, mentre tranquillo, inginocchiato, pregavi nella tua piccola chiesa. Sei caduto come seme nella terra, come seme che marcisce. per chè le spighe di nuova vita, più tardi, biondeggino, colme di grani, nel sole. Sei caduto, dopo aver vissuto, per anni il dialogo discreto, l’ascolto concreto di fratelli diversi, per usi, costume e lingua. Sei caduto come frutto maturo, sulla pianta della Chiesa, pronto dare vita per i fratelli. Sei caduto con estrema dignità, in una piccola realtà di chiesa, lievito nella grande massa. Sei caduto e nulla resta uguale, perché il tuo martirio, apre il cammino per insolito destino: non ci saranno più barriere, né odio, dove sovrano s’innalza il perdono. Tua madre, addolorata per il tuo rapido partire ti ha seguito con coerenza cristiana, oltre ogni dire. Non si è chiusa nel suo dolore, ma come te, fratello, ha riaperto il cuore. Dal tuo sacrificio, dal suo perdono, Gesù farà scaturire per tutti un dono, di valore immenso, senza limiti, di portata immensa senza confini. Sta’ in pace fratello Andrea, vicino al Dio che ti ha camminato vicino, che ha sorretto il tuo cammino, invia ad ogni uomo pellegrino, qui sulla terra, percorsa da inutile guerra, la fede che sorregge ogni dire, la carità che dà
valore ad ogni soffrire. Grazie
RITORNO
Il tempo è volato, trascorso, andato. I mille momenti sono passati, tra i molti volti e i fratelli malati. Ora torni a noi, carica del loro dolore, aperta ed accogliente al loro amore. Ti hanno donato nuova vita, consapevole e più ardita. Ti hanno fatto imparare, sorella mia, a percorrere, ardita e fidente la tua via. Ora torni e con le valigie vuote di fili, intessute dai tuoi sospiri, per la terra d’Africa lasciata ed insieme afferrata. Non potrai dimenticare i tempi passati, dentro di te sono stampati. Non potrai dimenticare il tuo donare, a uomini, donne, bambini, pronti ad amare. Il sole e la pioggia, le zanzare ed il vento, renderanno senza oblio questo tempo. Le capanne, le strade polverose, il cielo e le sue stelle numerose. Raccontaci ora e il tuo dire, sproni a trovare mezzi per il loro soffrire. Raccontaci la loro vita, perché altra gente trovi coraggio di lavorare a loro vantaggio. E mentre riprendi il tuo andare tra noi, chiedi a Colui che tutto sa, di farci conoscere quello che Lui sa, perché diventi il nostro progetto, a Lui ben accetto. LA NEVE
Scende a larghi fiocchi. Si posa a terra, lieve e tu resti incantato a rimirare, i molteplici granuli volteggiare. Sorge dentro la meraviglia, la gioia e lo stupore. Fermo la guardi, ti allieta il cuore. I tuoi passi silenziosi, morbidi si appoggiano, sul manto bianco a terra. L’aria è pulita. La respiri con piacere, fa sorgere in te, mille buoni pensieri. Neve : dai bimbi sognata ed assaporata, dagli adulti contemplata, tu copri la terra devastata, la trasformi in magia incantata. Con il tuo biancore, purifichi i nostri timori, con i tuoi mille fiocchi, fai sparire i problemi dai nostri occhi. Ci rendi ancora una volta sognanti e buoni tutti quanti. FIDUCIA
Fiducia è volere che tutto sia bene. Fiducia è andare senza girarsi per la paura, sicura. Fiducia è porre il tuo avvenire nelle mani di chi sa il tuo domani. Fiducia è lo sguardo fiducioso, mai perso, sempre luminoso. Fiducia è dire a Te, che mi hai creato, il grazie più ambito e ricercato. Fiducia è proseguire diritti alla meta, sicuri di chi precede i nostro passi e sa togliere dai sentieri i sassi. Fiducia è vivere in Te, senza troppi perché. Fiducia è rischiare la vita, senza turbamento, perché sei tu che sorreggi ogni momento. Fiducia è porre lo sguardo in Te, correre sul mio cammino, felice, fiduciosa: Tu mi sei sempre vicino. VAI
Sei andata sorella, chiamata oltre confine dagli amici conosciuti e mai dimenticati. Sei andata, con valigia e cartella, sei partita ansiosa di presto arrivare: eri attesa e non potevi tardare. Ora sosti un pochino tra loro, giorni e ore spese perché abbiano le tue cure, perché siano oggetto delle tue premure. Guarda il loro viso, accogli il loro sorriso, sempre pronto a sbocciare, malgrado le pessime condizioni dell’abitare. Al mattino, alla sera, senti la nostra preghiera, in punta di piedi, senti il nostro arrivare, desiderose solo di sostare con te, di condividere con te, questa esperienza d’amare. Ti dia forza per il cammino, il Signore che ti è vicino, i nostri Fondatori, lieti di essere con te viaggiatori, seminatori di speranza e di misericordia, in un paese che il mondo crede senza storia. Condividi dei bimbi il cammino. Guarda con tenerezza alle donne, che portano, con indicibile dignità, la loro sofferta povertà . Torna carica delle loro speranze, torna felice per i semi di carità seminati, con nel cuore i volti delle persone, rasserenati. Sarà gioia grande per noi tutte. A presto! I MAGI
Venuti da lontano con i doni in mano. Venuti per lunga via e guidati da una stella. Venuti per riconoscere ed adorare. Venuti ad esaltare un bambino, da tutti atteso, a tutti vicino. Magi è grande riconoscervi nella vostra unità. Magi è bello sapervi uniti nella diversità, di provenienza, di costumi, di scienza, uniti nell’anelito della scoperta di un Dio bambino, re divino. Il vostro pellegrinare, il vostro arrivare, il vostro sostare per donare, insegna a noi cristiani del terzo millennio, a scuoterci dal torpore dell’abitudine, a lasciare la tranquillità dell’ordinario, per aprirci allo straordinario. Ci invita a sostare per riconoscere ed adorare. Ci invita a dare i nostri doni con slancio, al di là di ogni previsione e di ogni bilancio. Magi, con desiderio di scoprire, apriteci al nostro avvenire, non su orizzonti quieti, ma su dimensioni vaste, alimentate e sostenute dall’adorazione, senza calcolo, né previsione. Saremo così come i re dell’ Oriente, che sono ripartiti felici, senza più niente, verso tutte le genti.
ANNO NUOVO
Bussi alla porta con bagaglio nuovo. Tutti aspettano da te la novità, la vita buona, senza malvagità. Ma tu arrivi, anno nuovo, carico della tua incognita, carico delle gioie e dei dolori, con cui la nostra vita insapori. Tempo nuovo che ci vieni donato, tempo che non si compera al mercato, tempo che va speso per la vita, di adesso e quella che verrà, tempo che vali per l’eternità. Troppo volte ti viviamo assorbiti da mille vane cose, spersi tra voci che ci assorbono, tra persone che ci frastornano. Tempo che arrivi nella nostra vita, momento e momento che scorre tra le dita, fa’ che scopriamo l’immenso tuo valore, viviamo il tempo con profondità di cuore, mai da soli, ma immersi nel Signore. Così eterno sarà il tempo, mai sconvolto da precipitoso evento. Minuto per minuto, verremo a Te, senza più dispersione, in completa immersione.
TE NE VAI Ti lascio alle spalle, tempo trascorso, tempo donato, tempo perso. I momenti di cui sei intriso, sono ormai ricordi, d’inferno o paradiso. Vai anno vecchio, porta con te il mio zaino greve, abbandona il bene nelle mani di Dio, perdona i falli del mio pesante io.
NOTTE GREMBO DI VITA Notte solcata da molte stelle. Notte profonda e luminosa. Notte eccelsa e feconda di vita. Notte in cui umano e divino, diventano uno.
Giuseppe e Maria, pellegrini lungo la via, nella notte fredda trovano un luogo, per il Figlio che nasce per loro, il Salvatore annunciato e subito rifiutato.
Notte percorsa dai molti cammini dei pastori che dalla stella sono guidati , verso una stalla, dove giace il Salvatore annunciato e dagli umili solo accettato.
Come potevi Maria, sorridere in pace, come potevi accogliere chi veniva e non conoscevi, tu che portavi in cuore pesi non lievi?
Come potevi Giuseppe sostenere nella fede Maria, se nessuna difficoltà scompariva, ma anzi sembrava aumentare, mentre il Figlio di Dio doveva arrivare?
Notte di tanto mistero, di fede profonda, di adesione al Dio vero. Adorato, accolto, nel progetto del Padre, a cui aderire nell’abbandono e scomparire.
Natale, come è denso il tuo messaggio: Natale, pista di vita iniziata e non ancora finita. Natale, meraviglia di un Dio fatto vicino, nella povertà, nell’umiltà , nella nascosta sua divinità.
Un sentimento di adorazione scuote le persone di buona volontà, che scoprono nel Natale l’eterna novità di un Dio che si rivela in ogni umanità.
Dio bambino, Dio vicino, benedici, ti imploriamo il nostro cammino, perché Natale sua per il mondo intero accesso al grande mistero. A MARIA
Giovane donna di Nazareth, che vegliavi macinando la Parola; tu, visitata dall’Angelo annunziante un figlio per Te: il Salvatore.
Maria, donna del sì, pronunciato nella fede. Maria, donna eucaristica nell’offerta del tuo grembo verginale. Maria, visitata dall’Altissimo per noi.
Soccorri la nostra umana desolazione, porta nella nostra vita la tua consolazione, portaci la vita che tu hai dato e ricevuto dal Tuo Figlio.
Maria, primo tabernacolo della storia. Maria, donna dell’eterna memoria. Maria, serva umile del Signore. Maria, tu che rapita miravi tuo Figlio, irradia noi del suo unico amore.
Soccorri il nostro pianeta, percorso da odii, da guerre, portaci la pace del tuo Figlio, che trasforma la terra.
Maria, prima tenda di Dio fra noi. Maria, beata per aver creduto. Maria, benedetta tra tutte le donne per il frutto del tuo grembo.
Guarda alla Chiesa, di cui sei Madre, porta ogni membro al suo Signore, perché diventi apostolo d’amore, per ogni età, per tutta l’umanità. SEI VENUTA Sei venuta: ti aspettavamo, con la speranza e la fede in mano. Non sapevamo che eri tu, ma confidavamo in Gesù. Le avevamo detto con ardore: “Gesù, bussa a qualche cuore, aprici una via e, se vuoi, aiuto, chiedi alla tua Madre Maria. La speranza ora è certezza, meglio del vento è dolce brezza, sapere che tu, oggi, rischi ancora tutto per Gesù. Il dono che hai accettato di fare, è di immenso valore, vasto come il mare. Porre la tua vita nella mani di Dio è correre nell’immenso, nell’infinito, nel circuito dell’ardito. E’ donare al tuo cuore e alle tue mani, il prolungamento del domani. E’ donare alla tua vita, una valenza inaudita. Vorrei continuare, sorellina, ma c’è qualcuno che mi interpella, su altra china. Chi sarà? E’ il tuo papà, che ti guarda con affetto raro, lui che ha donato quello che aveva caro. E’ il tuo papà, che ti segue con affetto vivo, mentre cammini verso Chi ti chiama, non ti lascia più tempo e ti reclama. Rassicuralo della tua felicità, ma dille pure che se un pochino ti perde, acquista affetto con molte riserve, perché non avrà una misericordina sola, ma avrà una famiglia in quantità, che sempre l’accoglierà. Un pensiero anche ai nostri Fondatori: Padre Luigi e Madre Maria, che faranno con te la via, che divideranno gioie e dolori, che ti rafforzeranno nei loro amori. Non temere, allora, vieni, l’averti attesa ha già stabilito tra noi un vincolo di fraternità, che la vita rafforzerà. Andremo insieme incontro ai fratelli, che cercano le sfumature dell’amore di Dio, per dire loro: “Non ti crucciare, non cercare altrove. Andiamo insieme incontro
al Signore”. PAROLA DI DIO viva , efficace, potente. Percorre i meandri della gente ed esplode in folgorazioni che capovolgono le situazioni. Affonda come sasso pesante, nei nostri stagni, fa salire a galla tutti i gorghi vani. Parola che semina la vita, Parola sempre ardita, Parola vitale, sofferta, Parola sempre offerta. Chi ti attende, pretende. Chi ti ascolta, cambia. Chi ti semina, raccoglie. Chi ti ama, fa faville e percorre il mondo con le tue scintille. Parola, persona del mio Dio, che scuoti nelle fondamenta i precari momenti. Chi edifica con te, costruisce sulla Roccia, forte contro i venti e la pioggia, forte nelle contrarietà, futuro costruttore di eterne città. I SANTI
Sono una marea nel passato, nel presente, nel futuro. Hanno scelto il Signore e tutto hanno dato per suo amore. Una vita che sembra normale, ma che nasconde una tensione fuori discussione. Come avete vissuto fratelli e sorelle per diventare portatori di liete novelle? Quale motore vi ha spinto, per camminare con ardore, senza inutile rumore? E’ stata la quotidianità, imbevuta di eccezionalità. E’ stato il momento presente, vissuto pieno, senza sgomento. Vi dava le ali andare verso i fratelli, sostare, contemplare i beni futuri, promessi, da raggiungere, ma sicuri. Era la compagnia del cielo, che per voi non aveva velo. Era un sentirvi lassù, anche se camminavate quaggiù. Un ringraziamento e una lode erompe, mentre spinta per le strade di oggi, molto simili a quelle di ieri, sono percorsa da mille pensieri. La presenza del Signore, mi aiuti a portarvi in cuore, per rendermi testimone, come voi, del suo amore. Arrivederci ! CAMMINI Cammino dell’uomo verso il suo fine. Cammino del bimbo verso il suo andare. Cammino del giovane verso il suo gioire. Cammino della donna verso il suo amore. Cammino dell’uomo verso il suo ardore. Tanti cammini un solo il destino. Tanti, diversi cammini, ma una sola è la meta, tutti arrivano attesi, verso le braccia del Padre protese. Innumerevoli orme sul suolo umano, percorsi in tutte le dimensioni. Strade asfaltate, sentieri impervi, strade tra i boschi e le rocce, sentieri agevoli nella pineta, tracce dure su pietra inerte. Strade infangate, asciutte e desolate. Strade aride e assolate. Strade percorse da rivoli, strade su ponti sospese, strade per mille discese. Strade su cui vola l’aereo, strade ridotte a cimitero. Strade su fiumi, su monti, su mare, strade dolci ed alcune amare. Su questi cammini, giocano gli uomini ricchi di gioia o di ombre i loro destini. Ma tu che percorri le strade, non puoi farlo senza pensare che la strada che percorri, orienta il tuo andare, può essere strada di morte o di vita. Pensaci uomo mentre fai la salita.
UN IDEALE SOGNATO
Nessuno avrebbe pensato che tu, vivace e birichina da non poterne più, avresti scelto di vivere più vicina a Gesù.
La mamma e il papà lottarono un po’ con il tuo volere indirizzato ad un unico pensiero. Promesse e poi l’atteso giorno, senza più ritorno.
Se ti riguardi indietro, sorella, trovi che la tua vita, volata in una attimo, l’hai percorsa attorniata, da frotte di giovani e bambini, sempre vicini.
Vedi venire verso di te uno stuolo di famiglie, che hai incontrato per il Battesimo dell’ultimo nato.
E quei giardini di piante piccoli e grandi; i tanti fiori che ti sono passati per mano, adornando Gesù da vicino e lontano.
Mi dimenticavo: ecco venire presso di me, un gruppetto tutto per te: è quello delle coreografie dai mille volti, dalle voci e dai canti avvolti, dei giovani e ragazzi impegnati e raccolti.
Non ho finito: ecco i nonni. Passano ora dentro di te, i loro dolori nascosti, i mille perché e la speranza soffusa da te.
Hai camminato, sorella mia, mai da sola: Gesù non ti è mai mancato, la sua dolcissima Madre Maria e lo sguardo intenso ed affettuoso, di Padre Luigi , della cara Madre Maria.
Unite a te, innalziamo una lode, cantiamo a voce spiegata, un grazie grande a Colui ti ha scelta ed amata. Auguri cari!
DISCESA Ripenso ai nostri incontri, Basta un piccolo passo, Che passo hai fatto, fratello
mio?
Hai cercato di far tacere l’amore Riprendi il tuo andare, VIENI FUORI
Vieni fuori dalla noia, dall’indifferenza. Vieni fuori dal pianto e dall’inconsistenza. Vieni fuori dal rimpianto amaro. vieni fuori dal rancore e dal livore. Vieni fuori da ogni tomba d’amore. Guarda in profondo dentro di te, vedrai sgorgare la vita che c’è. Vieni fuori vita vera, sventola con la forza della bandiera. Vieni fuori dagli angoli bui. Vieni fuori dai tuoi tuguri. Apri le porte e le finestre della tua casa, diventa porta aperta per la contrada. Guarda lontano nel tuo futuro, cerca d’abbattere ogni muro. Vieni fuori perenne apertura. Vieni fuori vita vera, rompi in me ogni barriera, che io cammini ogni mattino, in questo rinato sapore divino. Sarà vita beata per me, perché rinata sono in te. Vieni fuori… MATER DOLOROSA Ai piedi della croce, ferma, con pochi intimi amici. Gli occhi fissi sul tuo Figlio, sul tuo unico figlio, tra figli. Madre del dolore, di ogni dolore. Madre, che stai immota, mentre l’umanità consuma atrocità. Madre, nulla ti scompone, solo il tuo sguardo si pone, dove Colui che era ricco, povero diventa per noi. Madre, nell’estremo anelito, ricevi noi in cambio del Figlio, che perdi per ritrovare, che perdi per diventare, in Lui, madre di tutti i dolori. Accogli, accoglici, oggi come ieri, accoglici anche domani. Stretti alle tue mani, giungeremo
a Te. Resteremo con te. LA CROCE Segno per molti disprezzato. Segno da molti amato, scelto e venerato. Croce che porti il Redentore, Colui che ha redento ogni dolore. Croce che porti il Figlio, segno di infinito amore del Padre, per noi, i figli lontani, da riportare vicini. Sosto, oggi, davanti a Te, fermo i miei occhi su Te. Croce ambito segno d’amore, rendici degni di tale onore. Varca, con noi, le soglie di ogni dolore, aiutaci a scioglierlo nella tua forza, perché ciascun uomo attinga vigore, compia sino alla fine il suo cammino, parte dell’umanità lontana e vicino.
NOSTALGIA
dopo ogni minuto fremente, di vita vera, di gioia ambita. Desiderio immenso di fissare il momento, fermarlo e con sgomento, sentirne la fine. Nostalgia che premi, che fai colare sul viso, il pianto, misto al sorriso, esci da questo mio cuore, fa’ che viva la speranza
nell’amore.
FRERE ROGER Te ne stavi immobile, assorto in preghiera, della tua vita unica bandiera. Una mano incauta ti ha tolto la vita, mentre pregavi con il popolo assortito, che hai sempre invitato al tuo convito. Fratello, vero e sincero, con volto e sorriso aperto, per ogni dolore scoperto. Adoravi la Croce del Signore Risorto, la portavi in cuore, la donavi con amore. Il silenzio, la luce, il canto ritmavano I tuoi raduni, ne facevano l’incanto. Ora, frère Roger, ci guardi dal paradiso, ancora una volta ci illumina il tuo sorriso, ci invita a far della vita una fiducia, puntata su Dio che sempre aiuta. I giovani che tanto amavi, sono sgomenti, sono privi di riferimenti, umili, semplici, invitanti a far dono della vita a tutti quanti. Manda a noi che restiamo, il forte desiderio di prenderci per mano, di non lasciare che pensieri perversi ci fanno andare per sentieri diversi. Guardaci ancora con i tuoi occhi brillanti, infondi voglia di vivere a tutti quanti. Poni sul nostro cammino, l’unità che hai vissuto, con ogni razza, con ogni idea. Aiutaci a far della Vangelo vissuto, il nostro impegno in assoluto. Assunzione Beata Vergine Maria Lc 39,45
“ E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.
Tu,Maria, giovane donna , che percorri le strade verso Giuda, che porti su questi sentieri il progetto di Dio e lo tocchi con mano, nel suo avverarsi, piano piano. Tu, che nell’abbraccio ineffabile con Elisabetta, hai trovato sosta alla tua fretta. Perché Maria, hai lasciato alle spalle Nazaret, dopo il grande evento? Perché non sostasti il tempo utile per aiutare Giuseppe sgomento? Ora si calmano in te i mille perché, la benedizione di Elisabetta, conferma la tua grande chiamata: “Sarai da tutti benedetta e ricordata”. Il giubilo sgorga dal tuo cuore, invaso dalla potenza dell’amore, la beatitudine ricevuta, ti rende lode potente e gratuita: Tu, benedetta, rimandi al Signore, le sfumature della sua misericordia, in ogni tempo, in ogni uomo, in ogni evento. Amen. PIANTO Ti scorrono le lacrime sul viso, il dolore profondo emerge e senti l’impotenza e la sofferenza.
Lasciati lavare dal pianto, non soffrirai più così tanto. Lascia che il tuo viso lavato, riscopra, il sorriso.
Lascia che i tuoi occhi più limpidi, vedano le cose belle, che per te ha creato, chi ha fatto le stelle.
Ora che sei luminosa, sboccia come rosa, lascia che la rugiada ti bagni e il sole ti schiuda, piccola rosa umana.
Apriti alla gioia, apriti alla vita. Corri sui sentieri schiusi per te, su questa terra così bella, che l’umanità rinserra |
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Vivi l’istante
Vivi il momento presente, non fuggire nel passato, non proiettarti nel futuro. Dopo la tragedia, scosso nel profondo, non odiare, uomo, questo mondo. Chinati sulle macerie, con lo stesso amore, con la stessa delicata premura, di chi ha edificato le mura. Il tuo sguardo si posi purificato, sul ferito, su chi giace malato. Al bambino dona il sorriso, perché impari che la gioia ravviva ogni viso. Uno sguardo pietoso, un implorare misericordioso, per chi chiuso nel cerchio della violenza, non riesce a farne senza. Accendi il fuoco dell’ amore Per cambiare loro il cuore. |
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ANDIAMO OLTRE
Andiamo oltre giovane, uomo, donna, bambino, adolescente, anziano. Andiamo oltre questo male che ci prende la mano.
Andiamo oltre queste barriere Fatte solo di impazzite idee. Andiamo oltre la barbarie, che toglie la vita, in maniera avvilita.
Andiamo oltre umanità, nata per camminare in armonia, mentre il caos rovina la tua via.
Andiamo oltre quello che divide, andiamo oltre quello che uccide, senza nessuna considerazione per sé, per gli altri, per l’umano che c’è.
Uniamo le nostre deboli forze, per costruire più vivibili le nostre città; uniamo le nostre mani, per creare veri legami.
Uniamo i nostri cuori, perché non siamo più divisi, da odii e rancori.
Uniamo le nostre vite, perché l’umanità sia mite, coltivi in sé l’umiltà di cuore: l’unica che costruisce vincoli d’amore.
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